L’era dei droni domestici

di Danilo Melandri

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Il Mondo dei Droni è in continua e precipitosa evoluzione. Gli imprenditori italiani – affermano all’Enac (l’Ente Nazionale Aviazione Civile preposto al controllo tutti i cieli italiani)   hanno dimostrato un forte interesse verso questo tipo di tecnologia. È però questo un settore industriale molto affascinante e, per essere competitivi, bisogna mettersi a lavorare con grande professionalità.

Oggi le aziende Cattive sono giovani e rischiano di essere fagocitate dai soliti colossi pronti a investire ingenti quantità di denaro. Ecco perché bisognerebbe unire le forze per entrare in modo più deciso in questo settore.

Chi pensa ai droni solo come macchine da guerra rischia di fare lo stesso errore di chi in passato riteneva gli smartphone come dei semplici cellulari con cui telefonare e fare foto. I droni, infatti, sono molto più che velivoli senza pilota controllati a distanza per attaccare obiettivi militari.

Un po’ come i film di fantascienza hanno profetizzato, i droni sono destinati a entrare nella vita quotidiana di tutti noi. E a rivoluzionarla. In realtà, anche se siamo ancora all’inizio, questa rivoluzione è già cominciata, sottolineano all’’Ente nazionale aviazione civile (Enac).

I droni, infatti, sono già intorno a noi e molti altri sono in procinto di aggiungersi. Secondo Assorpas, l’associazione che riunisce le imprese operanti con questi piccoli velivoli senza pilota, in Italia volano attualmente circa 400 droni utilizzati in ambito civile. Sono impiegati soprattutto nelle riprese tv e cinematografiche, nel controllo di grandi installazioni (reti elettriche, dighe, impianti industriali, ecc.), ma anche nel monitoraggio dei terreni agricoli, delle aree urbane o dell’ambiente e in numerose altre attività.

Le aziende italiane che progettano – o già utilizzano – questi droni sono circa 350, ma il loro numero continua a salire. ù

Per esempio in Toscana vengono utilizzati nelle terre coltivate a uva del Chianti per sorvolare i filari e controllarne dall’alto la maturazione dell’uva. Ma come? Assaggiandola? Davvero no, ma più semplicemente fotografando i filari – . anche abbassando i a piccole quote – e valutandoli sulla base del colore dei grappoli al sole. Nel settore della immigrazione clandestina, uno dei pIù famosi droni militari – il Predator – , sta dando un contribuito a individuare i barconi in difficoltà a largo delle coste italiane. Poi c’è Nimbus, utile per monitoraggio di eventi come ad esempio i grandi concerti.

E ancora Guardian 2000, il primo drone «poliziotto» scelto da Metronotte per sorvegliare i campi di grande estensione sensibili a furti.

 

Fantascienza o realtà futuribile? Facciamo qualche esempio teorico: I Droni Baby di sorveglianza dall’alto . Ce ne potrebbero davvero essere per tutte le mini esigenze: un piccolo esempio: i droni-babysitter, anche se oggi sembrerebbe fantascienza. Potrebbero sin da subito nascere dei piccoli droni, progettati solo per controllare i bambini nei parchi. Necessariamente ideati solo sotto gli aspetti della massima sicurezza.

Oppure, più elastici, i droni-dogsitter che potrebbero controllare i cani a spasso nei grandi parchi. giardini. ci sono perfino i droni che consegnano la pizza a domicilio.

Sembra che Amazon, ad esempio, starebbe studiando un programma di consegne a domicilio. Facebook e Google valutano l’utilizzo di droni per creare reti wifi. I velivoli senza pilota hanno anche debuttato nel mondo dello sport: alle Olimpiadi invernali di Sochi, un drone ha filmato le gare di snowboard.

Il mercato. in effetti, è davvero molto vivace. Chi ha preso parte a una delle tante manifestazioni denominate Roma Drone Expo&Show, ha potuto assistere a una lunga passerella di «robot volanti». Tuttavia, come spesso succede all’alba di ogni progresso, la tecnologia cammina più velocemente della cultura e delle regole.

Ed è stato così che l’Enac – proprio da un giorno all’altro – si è ritrovata a regolamentare un vero e proprio far west di queste strutture che potrebbero essere definite «macchine volanti». Le nuove norme sono entrate in vigore in tempi necessariamente molto celeri, , quando già il settore già lavorava minimamente sul campo.

Oggi le regole si sono evolute ed esiste un Regolamento (scaricabile dal sito dell’Ente) molto rigoroso. Questo nuovo è oggi Regolamento a pieno regime che, oltre a prevedere una sorta di patentino per chi si cimenta nella guida dei Droni, obbliga a svolgere tutta una serie di adempimenti che hanno lo scopo di rendere più sicuro il loro ’utilizzo, anche se solo a livello amatoriale.

L’Enac, dopo essersi consultata con il Garante della privacy, ha inoltre deciso di introdurre una sorta di «alert», invitando gli operatori a rispettare le regole sulla privacy già esistenti. Visto quest’ultimo argomento è giuridicamente importante (negli Usa è già molto sentito), non è escluso che in futuro il Garante della privacy possa già avere allo studio norme adatte a varare un regolamento ad hoc

Quando se ne è parlato, spiegano dirigenti di queste strutture, anche se gli operatori già sul campo si mostrarono un po’sospettosi perché si prospettavano regole ferree nell’utilizzazione su vasta scala di questi piccoli oggetti volanti e la produzione ne avrebbe necessariamente risentito.

La carenza di norme precise, e anche una certa cultura poco attenta, ha immediatamente ipotizzato pesanti ostacoli. Con il tempo, però, questo mondo si è andato sempre più adeguando alle regole imposte e – .

L’Italia, inoltre, non è stata però l’unica ad aver approvato una normativa per il settore dei «obot volanti». Anche altri paesi europei hanno deciso di regolamentare l’uso civile dei droni, come la Repubblica Ceca, la Danimarca, la Francia, la Germania, l’Irlanda, la Lituania, la Polonia, la Svezia e il Regno Unito.

Si tratta di normative molto frammentarie che, secondo quanto si apprende da Bruxelles, la Commissione europea sta pensando di uniformare in modo coerente.

Negli Stati Uniti la situazione è ancora in divenire. La Federal aviation administration (Faa) dovrebbe provvedere all’integrazione dei droni commerciali nella regolamentazione dello spazio aereo.

Dovrebbe invece essere pronto un piano per espandere l’uso dei droni nella regione artica, che dovrebbe autorizzare alcuni voli commerciali per la consegna di merci.

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