Coronavirus e Covid 19: divieto di spostamento per le persone dal Comune in cui si trovano «salvo comprovate esigenze» Corona Virus e Covid 19: per la lotta contro il contagio si deve rimanere in casa: questo non è un invito ma è un imperativo delle forze dell’ordine!

Lo stabilisce un’ordinanza dei ministri dell’Interno e della Salute: le eccezioni riguardano «comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza» o «motivi di salute». Le stazioni saranno presidiate

di Danilo Melandri

Bisogna partire da questo assunto per interpretare nella maniera più corretta le fortissime restrizioni alla vita di tutti noi contenute nel decreto del presidente del Consiglio dei ministri valide su tutto il territorio italiano. Che limita innanzitutto gli spostamenti, non da comune a comune, ma all’interno di ogni centro, grande o piccolo, consentiti solo per motivi di lavoro, salute o necessità. Per tutto il resto, anche per le attività non espressamente vietate, per usare le parole del vademecum della polizia di Stato, facciamoci una domanda: “È davvero necessario?”.

Ci sono dunque dei divieti assoluti, come ad esempio lasciare la propria abitazione se si è positivi al virus, se si ha la febbre o se si è in quarantena fiduciaria, o di tenere aperti locali pubblici dopo le 18 o di effettuare manifestazioni di ogni genere, e ci sono delle disposizioni da interpretare nel modo più restrittivo possibile proprio perché l’obiettivo del decreto e della campagna informativa del governo è quello di far rimanere a casa fino al 3 aprile il maggior numero di gente possibile. I controlli, serrati, sono già cominciati e le forze dell’ordine hanno denunciato da un capo all’altro dell’Italia decine di persone trovate per strada senza alcuna giustificazione valida o che hanno contravvenuto ai divieti riunendosi in locali o persino partecipando a feste e funerali. E non è escluso di far ricorso all’esercito per intensificare i controlli.       

  1. Come giustifico il mio spostamento?

C’è un modulo di autocertificazione da compilare, scaricabile dal sito del ministero dell’Interno, e da portare con sé. Sono solo quattro le giustificazioni: comprovate esigenze lavorative, necessità, motivi di salute e il rientro a casa. Se si viene fermati bisogna esibirlo alle forze dell’ordine che poi lo verificheranno. Chi mente sarà denunciato. Se non si ha dietro il modulo, al controllo ve ne sarà data copia da compilare al momento.

2. Dove posso andare a fare la spesa?

Possibilmente nel punto vendita più vicino a casa. Il governo ribadisce che non c’è bisogno di fare scorte perché il transito delle merci è sempre consentito e i supermercati saranno sempre riforniti. L’ingresso è contingentato per garantire la distanza. I bar e i ristoranti chiudono alle 18 ma è consentito loro di fare consegne a domicilio la sera.
Si può ordinare una pizza e farsela portare evitando il contatto con il fattorino.

3. Si può fare visita a un familiare?

Solo se ha bisogno di assistenza. Per intenderci non è consentito un pranzo con i nonni per andarli a visitare ma naturalmente è consentito provvedere alla necessità di genitori o familiari non autosufficienti o che hanno bisogno di generi di prima necessità. Ricordando sempre che sono le persone più fragili da preservare dai contatti.

Si può andare a trovare i figli affidati all’altro genitore separato.

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4. Posso portare i bambini dai nonni?

Solo se è una necessità. Ad esempio, se per andare al lavoro non si ha altra possibilità che fare ricorso ai nonni, anche se abitano in un comune vicino, si può andare Sempre che non ci sia nessun’altra soluzione, non si possa disporre di una baby sitter o non si abbia la possibilità di usufruire di smart working, questo si può ritenere uno spostamento giustificato da uno stato di necessità.

5. In quali casi posso andare fuori città?

Si deve sempre considerare lo stato di necessità. Ad esempio: se si verifica un danno improvviso alla casa di campagna, piove dentro, si può andare per provvedere alla riparazione. La risposta è affidata al buon senso. Se non vi è un carattere di estrema urgenza meglio aspettare. Diversamente si può giustificare lo spostamento limitando al massimo i contatti con chi deve intervenire.

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6. Posso andare a correre al parco?

A differenza del precedente decreto firmato l’8 marzo per la Lombardia e le altre 14 province, il provvedimento varato per tutta Italia consente di effettuare attività motorie all’aperto, ma mantenendo le distanze di sicurezza. Quindi, per intenderci si può andare a correre da soli, ma non in gruppo. Lo stesso vale per la bicicletta o per gli sport di base che si possono effettuare all’aperto.

7. È permesso portare fuori il cane?

Sì, il decreto prevede espressamente la possibilità di provvedere alla gestione quotidiana degli animali. Naturalmente anche in questo caso si può uscire da soli e non con amici o familiari e per il tempo strettamente indispensabile.
Per il resto, l’invito è di evitare anche brevi passeggiate perché se lo facessero tutti strade e parchi sarebbero comunque affollati ed è quello che si deve evitare ad ogni costo.

8. Si può uscire per fare acquisti?

Il nuovo decreto approvato l’11 marzo dal governo prevede che negozi e locali come bar e ristoranti debbano restare chiusi. I centri commerciali saranno chiusi a eccezione delle parti che contengono supermercati. Rimangono aperte anche le farmacie, le edicole e i tabacchi.

9. Trovo aperti gli uffici postali?

Sì, tutti gli uffici pubblici sono aperti. Pur consentendo lo smart working e naturalmente i dispositivi di sicurezza agli impiegati, il governo ha garantito la continuità dei servizi in tutti i settori delle amministrazioni pubbliche.
Valgono anche qui, ovviamente, gli ingressi contingentati e i percorsi per garantire ad impiegati e utenti di potere effettuare le operazioni richieste senza alcun rischio.

10. Che fare se si è fuori in vacanza?

Il ritorno al proprio domicilio è sempre consentito. L’invito è di interrompere la vacanza e rientrare a casa nel più breve tempo possibile. Aeroporti e stazioni, così come il trasporto pubblico urbano e i taxi, funzionano anche se a scartamento ridotto. Verrà respinto, in partenza ma anche all’arrivo (come è accaduto ieri a Cuneo a due cagliaritani), chi viaggia senza alcun valido motivo.

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