Da #vorreiprendereil treno Iacopo Melio è diventato Cavaliere: ed è arrivato al Quirinale

di Danilo Melandri

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, si è affettuosamente messo in posa per accostarsi alla stessa altezza del giovane Iacopo Melio (che è su una sedia a rotelle), quando lo scorso anno lo aveva nominato  “Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana”). Il Presidente, chino su un ginocchio, gli si è apprestato a posare con lui per un selfie che forse mai si era mai visto nell’austero Palazzo del Quirinale

Iacopo Melio, 26 anni, nato a Cerreto Guidi, un paese in provincia di Firenze. è il giovane fondatore di una onlus, un’associazione culturale che, sin dal 2015 quando è nata, promuove e sostiene battaglie per abbattere barriere architettoniche e stereotipi sui portatori di handicap. L’anno scorso è’ stato il più giovane dei premiati con il “Cavalierato”. Il nome della sua onlus è anche significativo: #vorreiprendereiltreno e si prova una certa emozione nel vederlo sorridere nelle foto accanto al Presidente. E fa riflettere il percorso di questo ragazzo che è diventato Cavaliere con un lungo e intenso lavoro che ebbe inizio alcuni anni fa e che è nato da una garbata protesta, poi diventata sui social una vera bandiera virale – e anche al di fuori di questi mezzi di comunicazione – e ora si è concretizzata in ben più di una speranza.

Vivo con le ruote per terra ma faccio salti altissimi” è la frase che apre il suo sito internet. Affetto dalla Sindrome di Escoban che lo costringe su una sedia a rotelle, studia Scienze Politiche a Firenze e lavora come freelance nel mondo del giornalismo e della comunicazione digitale. Come attivista, si occupa di sensibilizzazione e divulgazione per i diritti umani e civili. E’ un uomo coraggioso, e non ha davvero paura ad esporsi. Nella sua biografia si legge che ”si nutre di musica, sogni e poesia. Estroverso e solare, eterno curioso, inguaribile romantico. Trova almeno dieci motivi ogni giorno per innamorarsi di qualcosa: donne, uomini, bambini, sguardi, sorrisi, paesaggi, canzoni, profumi, ricordi, ideali…” e scrive anche: “Io non sono la mia carrozzina, così come nessuno sarà mai il suo paio di scarpe. Ognuno di noi è le proprie abilità, non le proprie difficoltà“. 

Iacopo ha fondato cinque anni fa la sua Associazione portando avanti progetti che riguardano vari aspetti della disabilità. Vede la comunicazione come strumento sociale per dare voce a chi purtroppo subisce “la violenza del non ascolto”. Gira l’Italia per conferenze, eventi, lezioni o incontri nelle scuole. Nel marzo 2018 ha pubblicato per Mondadori il libro “Faccio salti altissimi”.

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