
Francesco Tagliente: # IORESTOACASA Aiutiamoci tutti per seguire le direttive per difenderci!
di Andrea Nemiz Il grido di allarme contro questo male che si cela nel buio e del quale ancora non se ne conosce l’epilogo è tassativo. Lo impongono gli scienziati, i medici, gli infermieri, il buon senso e lo pretendono proprio le Forze dell’Ordine che hanno l’obbligo di far rispettare le decisioni del Governo. Un lavoro – seppur ingrato – per bloccare tanti scriteriati che non arrivano a capire o che, spavaldamente, fanno finta di non capire… che tutti noi abbiamo solo una cosa da fare: quella di obbedire. Non solo agli ordini, ma soprattutto al buon senso. E’ difficile oggi, dopo giorni e notti di angoscia con numeri e notizie agghiaccianti, tentare un bilancio ragionato anche solo di un paio di settimane. Mentre video e tastiere scorrono in tempo reale, le cifre dal web, si accavallano, si moltiplicano, non si fermano mai. Non stiamo parlando solo dell’Italia, ma ormai del mondo. Un calcolo approssimativo oggi ipotizza circa 300.000 contagiati dal coronavirus sul pianeta, una metà dei quali solo in Europa. In Cina i contagi sono più di 80.000, in Italia oltre 37.000, in Spagna sui 25.000 Noi siamo terzi nel mondo. A Roma nelle ultie 24 ore sono stati registrati circa 8 mila nuovi casi. Il numero di morti è di 307. Inutile proseguire… Solo l’autodeterminazione per evitare fra noi tutti conversazioni di prossimità inferiore ai 2 metri potrebbe – forse – arrestare lo svolazzamento nell’aria che respiriamo delle piccole micidiali goccioline che spandiamo inconsapevolmente attorno a noi e aggrediscono chi è nei pressi. E le Forze di Polizia, sparpagliate sul territorio lavorano con abnegazione per allontanare gli idioti o gli spavaldi che non vogliono capire che, pure chi non sa di esserne un “portatore sano” o lo ritiene (?) di esserlo, è comunque un micidiale percolo per tutti. portatore sano, e non. A questo proposito abbiamo incontrato un grande ‘conoscitore’ della folla , il dr Francesco Tagliente che per anni è stato il Direttore della Sala Operativa della Questura di Roma, soprattutto in quelli ‘caldi’, pur diversi da questi, poi Questore a Roma, Prefettoa Firenze e Questore a Pisa , una lunga esperienza sul campo fino che la gente, nella difficoltà per i suoi molteplici incarichi sulla piazza, lo definiva con affetto “il Prefetto di ferro”. Mai, però, un’esperienza come questa con il micidiale virus di oggi, e il Prefetto non si sottrae a qualche domanda.A agganciandosi alle parole del Capo della Polizia Gabrielli, Tagliente, pur di ferro ma semplicemente “uomo della strada”, ci dà qalche raccomandazione per tentare di ridurre disagi dal Covid 19 “Dobbiamo rimanere a casa – spiega – e attenerci rigorosamente alle decisioni governative e sanitarie”. “Servono forse sanzioni più efficaci per far rispettare le regole. Siamo noi i vettori del virus. Se non rispettiamo le prescrizioni, lui non si ferma. Sono i nostri comportamenti irresponsabili al alimentare epidemia, pandemia e i decessi. Condivido con il Capo della Polizia che “è ingiurioso il comportamento di quanti aggirando le regole non rispettano la battaglia contro la morte che medici ed infermieri stanno combattendo” Il grido di allarme contro questo male che si cela nel buio e del quale ancora non se ne conosce l’epilogo è tassativo. Lo impongono gli scienziati, i medici, gli infermieri, il buon senso e lo pretendono proprio le Forze dell’Ordine che hanno l’obbligo di fare rispettare le decisioni del Governo. Un lavoro – seppur ingrato per bloccare tanti ingenui che non arrivano a capire – o che, spavaldamente, fanno finta di non capire o di non condividere… che tutti noi abbiamo solo una cosa da fare: quella di obbedire. Non solo agli ordini, ma soprattutto al buon senso. E’ difficile oggi, dopo giorni e notti di angoscia con numeri e notizie agghiaccianti, tentare un bilancio ragionato anche solo di un paio di settimane. Mentre video e tastiere scorrono in tempo reale, le cifre dal web, si accavallano, si moltiplicano, non si fermano mai. Non stiamo parlando solo dell’Italia, ma ormai del mondo. Un calcolo approssimativo oggi ipotizza circa 300.000 contagiati dal coronavirus sul pianeta, una metà dei quali solo in Europa. In Cina i contagi sono più di 80.000, in Italia oltre 37.000, in Spagna sui 25.000. Noi siamo terzi nel mondo. A Roma nelle ultime 24 ore sono stati registrati circa 8 mila nuovi casi. Il numero di morti è di 307. Inutile proseguire… Solo l’autodeterminazione per evitare fra noi tutti conversazioni di prossimità inferiore ai 2 metri potrebbe – forse – arrestare lo svolazzamento nell’aria che respiriamo delle piccole micidiali goccioline che spandiamo inconsapevolmente attorno a noi e aggrediscono chi è nei pressi. E le Forze di Polizia, sparpagliate sul territorio lavorano con abnegazione per allontanare gli idioti o gli spavaldi che non vogliono accettare di capire che, pure chi non sa di essere un “portatore sano”, (è comunque un micidiale pericolo per tutti. A questo proposito abbiamo incontrato un grande conoscitore della folla , il dr Francesco Tagliente che per anni è stato il Direttore della Sala Operativa della Questura di Roma (soprattutto in quelli ‘caldi’ ben diversi da questi), è stato poi Questore a Roma, Prefetto a Firenze e Questore a Pisa , un a lunga esperienza sul campo nella sorveglianza e tutela della gente nel caos delle piazze. Stimato da tutti, con affetto era noto come il Prefetto di ferro. Mai, però. ha visto un’esperienza con il micidiale micidiale virus di oggi, anch’esso ‘in piazza’. Lo abbiamo raggiunto e il Prefetto non si sottrae a qualche domanda e, pur di ferro ma anche ‘uomo della strada’, ci dà semplici raccomandazioni per tentare di stare lontani dai pericoli del Coronavirus . Agganciandosi alle parole del Capo della Polizia Gabrielli, che aveva già ammonito di rimanere tutti a casa per attenerci rigorosamente alle prescrizioni governative e sanitarie. “Servono sanzioni più efficaci per far rispettare le regole”. Siamo noi i vettori del virus. Se non rispettiamo le prescrizioni, il virus non si ferma. Sono i nostri comportamenti irresponsabili al alimentare epidemia, pandemia e i decessi. “Condivido con il Capo della Polizia – ha sottolineato Tagliente – “è ingiurioso il comportamento di quanti aggirando le regole non rispettano la battaglia contro la morte che medici ed infermieri stanno combattendo” “Anche il nostro cervello ha bisogno di aiuti“ – prosegue Tagliente – non deve pensare solo al Corona Virus” .“La continua esposizione al flusso informativo può risultare pericolosa. Anche perché i continui aggiornamenti con i numeri di contagiati e di morti quotidiani trasmettono un messaggio negativo e basta. Ma dovremmo pensare che senza le misure messe in atto e le capacità di assistenza medica che abbiamo oggi, i bollettini dei decessi avrebbero cifre da capogiro, come accadde per l’epidemia di spagnola cento anni fa. Intendo dire, che il vero messaggio di tutto questo è se tutti noi collaboriamo, in primo luogo rimanendo isolati e quindi impedendo la propagazione del virus, i danni e le perdite le possiamo contenere e affrontare”. “La nostra intelligenza ci rende più forti del virus, storicamente è sempre stato così. Bisogna dunque fare attenzione a non favorire il panico che può mandare in blocco il cervello e impedire la capacità di ragionare e prendere decisioni. Per aiutare il cervello a non pensare solo al Coronavirus, io sto condividendo con i miei amici pillole di fatti di cronaca del passato, curiosità della vita operativa. Ciascuno di noi, secondo il proprio vissuto, può trovare un motivo per staccarsi dal continuo flusso di informazioni sul virus”. “Attenzione anche alle numerosa bufale che circolano da qualche giorno” conclude Tagliente, “La disinformazione può influire anche sui focolai infettivi. Le notizie false fanno aumentare il rischio di comportamenti che porterebbero esporci a una maggiore possibilità di contrarre infezioni e alimentare la diffusione del virus”. “A prescindere da quanto siamo colti e preparati, per l’economia cognitiva, se una bufala ci arriva a ripetizione da persona che riteniamo affidabile, più è probabile che la si creda vera, soprattutto se conferma le nostre convinzioni. E non basta la smentita ufficiale perché le notizie false riescono a circolare molto più rapidamente rispetto alla loro smentita” “Anche il nostro cervello ha bisogno di aiuti – prosegue il Prefetto – non deve pensare solo al Corona Virus” .“La continua esposizione al flusso informativo può risultare pericolosa. Anche perché i continui aggiornamenti con i numeri di contagiati e di morti quotidiani trasmettono un messaggio negativo e basta. Ma dovremmo pensare che senza le misure messe in atto e le capacità di assistenza medica che abbiamo oggi, i bollettini dei decessi avrebbero cifre da capogiro, come accadde per l’epidemia di spagnola cento anni fa. Intendo dire, che il vero messaggio di tutto questo è “se tutti noi collaboriamo, in primo luogo rimanendo isolati e quindi impedendo la propagazione del virus, i danni e le perdite le possiamo contenere e affrontare”. La nostra intelligenza ci rende più forti del virus, storicamente è sempre stato così. Bisogna dunque fare attenzione a non favorire il panico che può mandare in blocco il cervello e impedire la capacità di ragionare e prendere decisioni. Per aiutare il cervello a non pensare solo al Coronavirus, io sto condividendo con i miei amici pillole di fatti di cronaca del passato, curiosità della vita operativa. Ciascuno di noi, secondo il proprio vissuto, può trovare un motivo per staccarsi dal continuo flusso di informazioni sul virus”. “Attenzione alle tante bufale che circolano da qualche giorno” “La disinformazione può influire anche sui focolai infettivi. Le notizie false fanno aumentare il rischio di comportamenti che porterebbero esporci a una maggiore possibilità di contrarre infezioni e alimentare la diffusione del virus”. “A prescindere da quanto siamo colti e preparati, per l’economia cognitiva, se una bufala ci arriva a ripetizione da persona che riteniamo affidabile, più è probabile che la si creda vera, soprattutto se conferma le nostre convinzioni. E non basta la smentita ufficiale perché le notizie false riescono a circolare molto più rapidamente rispetto alla loro smentita” |

