
Franco Gabrielli chiama Bergamo: “Stiamo uniti, Forze della Polizia siete il nostro orgoglio”
di Andrea Nemiz
“Volevo ascoltarvi: da parte mia c’è un’assoluta vicinanza a ciò che state vivendo, voi siete alla frontiera. I numeri impressionanti che ci arrivano lasciano poco alle parole e alle considerazioni”. Lo ha detto il Capo della Polizia Franco Gabrielli telefonando a donne e uomini della Polizia a Bergamo sottolineando che, sulle loro forze. operano nel cuore del problema proprio in una di quelle zone che è oggi fra le più esposte contro un nemico oscuro: “Voi state combattendo, immagino la fatica, la paura, le preoccupazioni»”. “Siamo vicini ai cittadini – ha detto – ma dobbiamo stare anche attenti a come la nostra gente si comporta, perchè siano rispettate le regole”. E’ stato questo un segno vicinanza e di grande conforto che Gabrielli ha rivolto ai suoi uomini che operano strenuamente assieme a tutte le altre forze dell’Ordine e a quelle della Sanità, nella provincia di Bergamo. Nei saluti iniziali, il Questore Maurizio Auriemma ha tratteggiato la situazione in cui si trova il personale della Polizia di Stato che, seppur con alcuni operatori già in malattia, sta assicurando con grande impegno e puntualità la propria presenza garantendo la piena operatività dei servizi di controllo sul territorio dedicati al rispetto, da parte dei cittadini, delle disposizioni tese a contrastare la diffusione del contagio,. Ha inoltre evidenziato i drammatici numeri nei termini di contagiati, ricoverati e purtroppo deceduti che, in questo difficile e angoscioso momento, fanno di Bergamo e provincia l’aerea più colpita dal virus Una rappresentanza degli Operatori delle Volanti, della Polizia Stradale, della Polizia Ferroviaria e della Polizia di Frontiera è stata salutata direttamente dal Capo della Polizia che ha ringraziato per il quotidiano e duro servizio svolto in questi giorni a favore dei cittadini.

Il Capo della Polizia ha sottolineato la grande esposizione al rischio, la fatica, anche la paura che viene ogni giorno superata dall’impegno e abnegazione di ogni operatore. Bergamo è la città dalla quale “ho voluto iniziare per far sentire la mia vicinanza al personale che sta portando avanti una dura battaglia in tutto il Paese: attraverso di voi voglio essere vicino ai cittadini” ha detto, richiamando l’importanza delle misure di autotutela e protezione del personale che deve essere capace di proteggersi per aiutare la collettività.
Un pensiero affettuoso lo ha anche rivolto ai medici e al personale sanitario in prima linea nelle città maggiormente colpite. Il Capo della Polizia ha assicurato il suo affetto e tutto l’impegno del Dipartimento della Pubblica Sicurezza a sostegno delle donne e uomini della Polizia di Stato impegnati direttamente sul territorio con alta esposizione al rischio e concreto pericolo di contagio.
Gabrielli ha inoltre salutato i medici della Polizia di Stato e gli operatori del Commissariato di Treviglio collegati anch’essi dai loro uffici. Le Sale Operative della Questura e delle Specialità della Polizia di Stato, hanno consentito agli operatori e alle autopattuglie di ascoltare direttamente la voce del Capo. Franco Gabrielli ha evidenziato il ruolo degli operatori della Polizia di Stato in quella città che rappresenta una frontiera nel contrasto alla diffusione del contagio.
Il Capo della Polizia ha sottolineato la grande esposizione al rischio, la fatica, anche la paura che viene ogni giorno superata dall’impegno e abnegazione di ogni operatore. Bergamo è la città dalla quale “ho voluto iniziare per far sentire la mia vicinanza al personale che sta portando avanti una dura battaglia in tutto il Paese: attraverso di voi voglio essere vicino ai cittadini” ha detto Gabrielli richiamando l’importanza delle misure di autotutela e protezione del personale che deve essere capace di proteggersi per aiutare la collettività.
Un pensiero affettuoso lo ha anche rivolto ai medici e al personale sanitario in prima linea nelle città maggiormente colpite. Il Capo della Polizia ha assicurato il suo affetto e tutto l’impegno del Dipartimento della Pubblica Sicurezza a sostegno delle donne e uomini della Polizia di Stato che sono i direttamente sul territorio con alta esposizione al rischio e concreto pericolo di contagio.

“Siamo certi che riusciremo a farcela perché siamo una grande famiglia e un grande Paese. Il comportamento che state tenendo è per noi motivo di orgoglio». Nella telefonata ha quindi ribadito che “vinceremo questa guerra solo restando uniti, evitando biechi egoismi o la ricerca di rendite di posizioni di basso profilo che possono portarci solo a una sconfitta”.