Giorgio Guastamacchia, Polizia di Stato squadra sicurezza del Premier, è scomparso per il virus

di Danilo Melandri

Giorgio Guastamacchia, uno degli uomini della Polizia di Stato addetti alla sicurezza al Presidente del Consiglio Conte è scomparso. Colpito dal coronavirus, Guastamacchia, 52 anni, Sostituto Commissario di Polizia in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, faceva parte del gruppo degli uomini di scorta per le personalità della politica. L’agente è morto in seguito alle complicazioni di una polmonite da coronavirus. Nelle settimane precedenti il suo ricovero, non aveva avuto contatti diretti con Conte, né aveva viaggiato sull’auto del premier. Era stato ricoverato al Policlinico Tor Vergata. Lascia due figli e la moglie ai quali Il Capo della Polizia Franco Gabrielli ha espresso sentimenti di cordoglio e di vicinanza della grande famiglia della Polizia di Stato.

Giorgio Guastamacchia

          Al cordoglio per la scomparsa dell’agente di scorta si sono uniti il Commissario europeo all’Economia ed ex premier Paolo Gentiloni, dicendo di questa vittima del Covid che era “un poliziotto esemplare, e mi unisco al dolore della sua famiglia e dei colleghi del servizio scorte”.  

        “Un signor professionista – ha anche  detto Matteo Renzi , leader di “Italia Viva”  garantiva la sicurezza, in un ruolo delicato, con il sorriso sulle labbra e con una dedizione straordinaria. Le condoglianze alla sua famiglia e a tutta la grande famiglia della Polizia di Stato. Ciao Giorgio

          In un post su Facebook il Ministro degli Esteri Luigi di Maio ha scritto che è venuto a mancare un uomo della sicurezza e con lui, da quando sono ministro “ho iniziato a conoscere il mondo delle scorte: sono uomini e donne con cui condividi gran parte della tua giornata e con cui entri in simbiosi”. “Con il passare del tempo inizi a conoscere le loro famiglie, i loro figli e alla fine dividi con loro un pezzo della tua vita, dei tuoi umori e delle tue preoccupazioni. Sono sicuramente le persone che passano con noi più tempo di tutti gli altri – continua Di Maio – Sono padri e madri di famiglia che fanno il loro lavoro ogni giorno prendendosi rischi per proteggere lo Stato”. “Al sostituto commissario Guastamacchia va il mio grazie e un grande abbraccio alla sua famiglia”, conclude il Ministro.

Giorgio Guastamacchia (il primo a sinistra) con il Premier Conte

        “Dopo Paolo, Giorgio. Stavolta per il coronavirus. Il dolore più acuto per tutta la squadra, per chi lo ha amato, per chi ha avuto il privilegio di averlo amico o anche semplicemente di conoscere il suo sorriso, l’ironia, il valore. Piango”. Questo il tweet di Filippo Sensi.

       Da Enrico Letta , già Presidente del Consiglio “Un pensiero pieno di affetto alla moglie e ai figli di Giorgio Guastamacchia, l’agente della scorta del Presidente del Consiglio appena scomparso. Avevo avuto modo di conoscerlo e di apprezzarne i tanti meriti umani e professionali. Grande, profonda tristezza”.

       Al cordoglio ha patecipato Clemente Mastella, ex ministro della Giustizia, oggi Sindaco di Benevento, della cui scorta Guastamacchia aveva fatto parte quando era in servizio presso il dipartimento della Pubblica Sicurezza “Guastamagna è deceduto perché colpito da Coronavirus. Ha fatto parte, per un periodo, della mia scorta. Lo ricordo, con affetto, per il garbo, l’umanità e la sua intelligenza operativa. Alla famiglia, la mia solidarietà cristiana ed umana. Con lui voglio porgere un grazie a tutti quelli delle Forze di Polizia, che svolgono il loro lavoro, con umiltà e dedizione, e soccombono, a volte, proprio per questo loro coraggioso servizio”. Lo ricordo, con affetto, per il garbo, l’umanità e la sua intelligenza operativa,

        Giorgio Guastamacchia era stato ricoverato al Policlinico di Tor Vergata e intubato appena si erano manifestati i primi sintomi del coronavirus, spiega in una nota la Direzione Sanitaria, ed era ricoverato da 12 giorni in terapia intensiva con un quadro clinico di estrema gravità. “Abbiamo seguito con fedeltà le linee guida scientifiche adottate per il trattamento del COVID 19, fino al grado più elevato ricorrendo al trattamento extra corporeo – ECMO – per tentare fino all’ultimo il recuperarlo. Purtroppo – dichiarano i clinici – nonostante questo, il risultato sperato, in termine di sopravvivenza, non è stato raggiunto”. “Esprimiamo il nostro profondo cordoglio e vicinanza alla Famiglia ed alla Polizia di Stato che svolge ogni giorno, con dedizione, il proprio lavoro al servizio di tutti noi”.

Print Friendly, PDF & Email