Bando Lunetta Cultural Camp: a Mantova negozi sfitti diventano studi d’artista gratis per un anno

A cura di Danilo Melandri

Trasformare negozi sfitti in studi d’artista per ripopolare uno storico quartiere dormitorio di Mantova: Lunetta. È questa l’idea di Lunetta Cultural Camp, un progetto culturale che vuole riportare l’attenzione sull’arte e sul ruolo fondamentale che può avere nella quotidianità delle persone. Per farlo, l’associazione Caravan SetUp – da cinque anni impegnata nella riqualificazione urbana di questo quartiere periferico attraverso il festival di muralismo Without Frontiers, Lunetta a colori – lancia a partire dal 3 maggio l’omonimo bando rivolto a creativi di ogni settore (artisti, designer, attori, scrittori, film-maker etc.) a cui affidare in comodato d’uso gratuito per un anno – con possibilità di rinnovo per uno o due anni – spazi sfitti per trasformarli in studi creativi.

Lunetta Cultural Camp, il progetto della curatrice

Dobbiamo passare dalla città passiva, ‘attrattrice’ della classe creativa, alla città creativa ‘produttrice’ di nuova identità, nuove economie e nuove geografie”, spiega la curatrice Simona Gavioli, a capo dell’associazione Caravan SetUp. “Traghettare la città da una visione della creatività essenzialmente monetaria, con i creativi che attraggono nuove economie, a una visione produttiva, dove i creativi generano nuove economie urbane”.

La storia del quartiere “Lunetta”

Lunetta è un quartiere popolare nella periferia nord di Mantova, a pochi chilometri da Palazzo Te e dal Castello di San Giorgio, che nasce il 5 maggio del 1963 con l’adozione, da parte dell’allora consiglio comunale della città, del piano finalizzato alla costruzione in loco di alloggi popolari per 12 mila abitanti. Nel gennaio del 1968 compaiono le prime case di quello che sarà un quartiere dormitorio, di cui mantiene ancora oggi le tipiche architetture in cemento. Oggi, popolato da 4mila abitanti e 18 etnie diverse, il suo punto nevralgico è l’edificio conosciuto come Cocel, dove si trovano circa 20 locali sfitti dalla seconda metà degli Anni Ottanta. Da qui l’idea di riempire gli spazi vuoti con attività creative, sulla scia del festival di arte urbana e contemporanea Without Frontiers che qui ha sede, nato in occasione di Mantova Capitale della Cultura 2016 per riqualificare il quartiere coi murales. Il tutto attraverso il coinvolgimento di cittadini, associazioni e soggetti economici, in moda da riempire per almeno tre anni quegli spazi sfitti di contenuti.

Claudia Giraud da Art Tribune 2 Maggio 2021

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