Di lavoro e sul lavoro si continua a morire, nelle fabbriche, nei campi e nelle serre, nei cantieri edili, nei magazzini, in mare, su mezzi di trasporto, nelle strutture ospedaliere, per strada.

Di Maria Vittoria Cocozza

7 ottobre 2021

Tre-quattro vittime al giorno (e forse più) in media, ogni giorno, tutti i giorni, con picchi quotidiani di sette-otto tragedie. E decine sono ormai  i casi letali, se non centinai: sfuggono a conteggi e riepiloghi.  Una strage continua, infinita, inarrestabile, con il Covid che ancora incide sulle statistiche globali.


Dietro ciascun numero, una persona, una famiglia devastata dalla perdita, interrogativi che si rincorrono, promesse e impegni. Un operaio di 53 anni è morto in un incidente sul lavoro in provincia di Firenze. È accaduto in una serata di metà settembre.  Stando alle prime informazioni, il lavoratore sarebbe stato schiacciato da un macchinario, probabilmente un rullo. Inutili i soccorsi e  per l’operaio non c’è stato niente da fare. Lascia moglie e una figlia. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti anche i vigili del fuoco, i carabinieri e il personale dell’Asl per ricostruire l’esatta dinamica della morte. Secondo quanto accertato fino a ora, l’uomo, che era stato spostato da poche settimane, stava lavorando al macchinario, quando ha infilato una mano tra i due cilindri e il rullo lo ha trascinato. In quel momento in reparto erano presenti una trentina di dipendenti giunti quasi alla fine del turno pomeridiano. C’era molto rumore e nessuno si è accorto di nulla fino a che il rullo a cui l’uomo stava lavorando si è improvvisamente fermato. Attraverso il proprio avvocato l’azienda ha diffuso un comunicato: “In questo momento di profondo dolore la proprietà e l’azienda sono vicine alla moglie e alla figlia, alle quali non faranno mancare ogni sostegno necessario anche in futuro”.

  E’ la sesta vittima in due settimane in Toscana. Per il distretto tessile il bilancio è pesantissimo: siamo alla terza tragedia in meno di un anno. Lo scorso maggio, come anche a febbraio altre due vittime che  lavoravano su un macchinario pericoloso. In Toscana secondo i dati dell’Inail in quattro anni ogni settimana una tragedia.

 Al di là dei singoli casi e delle cause sempre diverse, è evidente quanto obbligatoria debba essere una maggiore cultura per la sicurezza sui luoghi di lavoro. La Cgil di Prato chiede un patto territoriale su questo problema: chi ha il compito di farlo accerterà la dinamica delle tragedie avvenute ma, se siamo al terzo lavoratore che in nove mesi muore sul lavoro, potrebbe essere possibile che vi sia stato  un abbassamento nei livelli di sicurezza negli stessi macchinari che potrebbero non essere perfettamente attivati. Tutto ciò è ancor più inaudito e insopportabile se consideriamo il livello raggiunto dalle tecnologie, soprattutto per quanto riguarda le macchine industriali.

È arrivato il momento di dare vita a quel patto per la sicurezza,e quindi mettere in campo misure che prevengano gli incidenti. Solo in questo modo si contribuirà ad arrestare questa dolorosa sequenza. Continuano quindi a ritmo quasi quotidiano gli incidenti mortali. Le denunce  presentate all’Inail entro lo scorso mese di luglio sono state un numero altissimo , migliaia in più rispetto a quelle dei primi sette mesi del 2020. I dati rilevati al 31 luglio di ciascun anno evidenziano nei primi sette mesi del 2021 un incremento a livello nazionale sia degli infortuni in itinere. Ma il confronto richiede cautela in quanto i dati delle denunce mortali, più di quelli delle denunce in complesso, sono provvisori e sono pure influenzati fortemente dalla pandemia da Covid-19. Si fa notare, inoltre, che i decessi causati dal Covid-19 avvengono dopo che è intercorso un periodo di tempo più o meno lungo dalla data del contagio. Nei due periodi raffrontati, inoltre, le lavoratrici decedute sono diminuite  da 83 a 78 (5, -6,0%), i colleghi da 740 a 694 (46 meno, -6,2%). Nomi e volti di donne e ragazze rimangono però più impressi di altri. Una giovane che aveva un figlio piccolo: lavorava in una azienda tessile ed è stata travolta da un altro complesso macchinario. Tre mesi dopo è stata uccisa un’altra donna da una fustellatrice in un’azienda nel Modenese.

Nei primi otto mesi 2021 è sceso il numero delle denunce di decessi di lavoratori italiani (da 700 a 663 pari al -9,6%) e colleghi comunitari (da 41 a 25, 16 in meno, cioè -39,0%), mentre le segnalazioni per lavoratori extracomunitari sono aumentate del +2,4%).Dall’analisi per età delle vittime emergono incrementi per le classi fino ai 19 anni (2 casi in più), 25-29 anni (+5 casi) e 40-54 anni (+43 ) e decrementi  per la fasce 20-24 e 30-39 anni e per gli over 55 che rappresentano comunque il 45% del totale. Anche ragazzi tra le persone coinvolte. E il rischio è troppo grande. Lo scorso agosto la tragedia a un contadino in pensione: Una pesante balla di fieno che stava sistemando è scivolata, lo ha travolto e non ha avuto scampo. Tra i ragazzi si ricorda un giovane appena, da poche settimane guardiacaccia. È scivolato in un dirupo, all’interno di una azienda faunistico-venatoria presso Sondrio. Un volo di 100 metri.

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